Bierregi Prove Penetrometriche

Prove penetrometriche di tipo statico, dinamico, con punta elettrica e piezocono, dilatometriche per ricavare e studiare le caratteristiche di un terreno effettuate con penetrometro Pagani TG63/200kN.

STATICHE (CPTM)

La prova penetrometrica statica CPTM (di tipo meccanico con punta meccanica Begemann) consiste essenzialmente nella misura della resistenza alla penetrazione di una punta meccanica di dimensioni e caratteristiche standardizzate, infissa nel terreno a velocità costante.

La loro elaborazione, interpretazione e visualizzazione grafica consente di “catalogare e parametrizzare” il suolo attraversato con un’immagine in continuo. Generalmente queto tipo di prova viene eseguito in terreni coesivi e in sabbie fini mediamente addensate.

DINAMICHE MEDIE (DPM)

La prova consiste nell’infissione nel terreno di una punta conica metallica “a perdere” posta all’estremità di un’asta d’acciaio. L’infissione avviene mediante battitura, facendo cadere da un’altezza costante un maglio di dato peso (30 kg). Viene così misurata la resistenza del terreno alla penetrazione, espressa mediante il numero di colpi N necessari per ottenere l’avanzamento per una lunghezza stabilita (10 cm). Sono prove che generalmente si eseguono in zone disagiate (non raggiungibili cone penetrometro cingolato).

DILATOMETRICHE (DMT)

La prova con Dilatometro Piatto (DMT) detto anche Dilatometro Marchetti consiste nell’infliggere verticalmente nel terreno mediante una spinta di tipo statico, una lama di acciaio fino alla profondità desiderata e successivamente espandere una membrana circolare di acciaio, posata su un lato della lama, utilizzando un gas in pressione (generalmente azoto). I dati rilevati si riferiscono alla pressioni del gas immesso necessarie per espandere la membrana a due deformazioni predeterminate. La prova è standard ASTM D6635-2001, mentre il suo campo di applicabilità è generalmente simile a quello della prova statica, con la sola differenza che nei terreni contenenti ghiaia o terreni ben addensati è inferiore e più rischiosa.

Inoltre

Oltre alle prove penetrometriche sopra elencate, mediante penetrometro è possibile:

  • Prelevare campioni indisturbati (Shelby)
  • Installare plezometri per poter eseguire il monitoraggio della falda
  • Prelevare campioni in continuo per effettuare analisi ambientali (Diam = 25 mm)

DINAMICHE SUPER-PESANTI (DPSH)

La prova penetrometrica dinamica consiste nell’infiggere nel terreno una punta conica (per tratti consecutivi  = 20 cm) misurando il numero di colpi N necessari. La loro elaborazione, interpretazione e visualizzazione grafica consente di “catalogare e parametrizzare” il suolo attraversato con un’immagine in continuo, che permette anche di avere un raffronto sulle consistenze dei vari livelli attraversati e una correlazione diretta con sondaggi geognostici per la caratterizzazione statigrafica.

Generalmente, questo tipo di prove vengono eseguite in terreni granulari (sabbie grossolane e ghiaie)

CON PUNTA ELETTRICA (CPTe) e CON PIEZOCONO (CPTu)

Le prove penetrometriche stateiche con piezocono permettono di acquisire, durante il movimento continuo di spinta, le grandezze qc (resistenza di punta) ed fs (attrito laterale) ad ogni centimetro di profondità. In aggiunta a ciò, mediante la collocazione di un filtro poroso posto asubito dopo il cono (U2) viene misurata la pressione dell’acqua nei pori presente nel terreno durante la penetrazione. La pressione dei pori misurata è costituita dalla somma della pressione idrostatica preesistente la penetrazione e delle pressioni nei pori positive o negative che sono dovute alla compressione e/o dilatazione del terreno a seguito dell’infissione del cono. La scelta della posizione del filtro immediatamente sopra la base del cono concorda con la pratica della maggioranza dei costruttori. Le prove CPTU differiscono dalle prove penetrometriche statiche (CPT) soprattutto per una migliore precisione di lettura e frequenza di campionamento. Durante le prove penetrometriche con piezocono è possibile effettuare test di dissipazione in modo da valutare il coefficiente di consolidazione.

PROVE DILATOMETRICHE (DMT)

La prova con Dilatometro Piatto (DMT) detto anche Dilatometro Marchetti consiste nell’infliggere verticalmente nel terreno mediante una spinta di tipo statico, una lama di acciaio fino alla profondità desiderata e successivamente espandere una membrana circolare di acciaio, posata su un lato della lama, utilizzando un gas in pressione (generalmente azoto). I dati rilevati si riferiscono alle pressioni del gas immesso necessarie per espandere la membrana a due deformazioni predeterminate. La prova è standard ASTM D6635-2001 mentre il suo campo di applicabilità è generalmente simile a quello della prova statica, con la sola differenza che nei terreni contententi ghiaia o terreni ben addensati è inferiore e più rischiosa.

PENETROMETRO PAGANI TG63/200kN (Anno 2015)

Il penetrometro statico/dinamico Pagani mod. TG63-200 in dotazione alla nostra azienda è in grado di eseguire sia prove penetrometriche statiche CPT/CPTU, sia prove penetrometriche dinamiche DPSH. Nel corso delle prove CPT è in grado di sviluppare una spinta in infissione pari a 200 kN (20 t). La spinta è garantita da un pistone idraulico azionato da un motore Briggs&Stratton a benzina. Il contrasto è garantito da sue eliche per l’ancoraggio al terreno, che permettono di raggiungere una profondità massima di infissione nell’ordine dei 30/35 m. Il penetrometro è attrezzabile con una testa di rotazione con carotiere Shelby, fino a massimo – massimo – 10 m, ed il prelievo di campioni indisturbati con carotiere Shelby, fino a massimo 3/-4 m. L’attrezzo è montato su autocarro cingolato che permette l’accesso anche su terreni dissestati, in pendenza o con accessi ridotti. Il penetrometro, in mobilità statico, può essere attrezzato con punta Begemann e cella di carico, per l’esecuzione di prove pentrometriche statiche CPT, oppure con punta elettrica e piezocono Pagani per prove CPTE/CPTU.

Gli strumenti di misura sono periodicamente sottoposti a taratura allo scopo di garantire un’adeguata qualità del serviio erogato.